di Mario Giuliacci
La previsione del futuro è da sempre la massima aspirazione dell’uomo e la capacità di prevedere sta assumendo un ruolo sempre più centrale in tutte le attività umane e soprattutto per la gestione del territorio, della salute e dell’economia. Qui alcuni esempi:
- prepararsi ad affrontare un pericolo come un’epidemia (lupus in fabula) un tema afferente le Scienze mediche
- prevedere uno tsunami nelle ore successive ad forte terremoto in mare aperto (Geologia)
- la previsione un’alluvione, una ondata di caldo, una giornata piovosa (Meteorologia)
- prendere decisioni in merito alla semina o al raccolto, o quando e quanto irrigare (agrometeorologia)
- lo sviluppo demografico di una data nazione, la quantità di energia necessaria tra 30-50 anni , la quantità di cibo necessaria per sfamare l’umanità nei prossimi decenni (Sociologia, Economia)
Oggigiorno i media e la società in generale si aspettano da Scienziati ed esperti risposte certe senza rendersi conto delle grandi difficoltà nel prevedere eventi del tipo “l’arrivo di un forte temporale a Milano domani pomeriggio”, oppure “la rapidità e quantità di contagio di un’ epidemia” o “il manifestarsi di un terremoti nel mese X sulla regione Y o l’entità e durata di crisi economica ecc..
E spesso per assecondare le aspettative della società o per dare notizie sensazionali da multiclick o per cautelarsi da negativi giudizi o da “manette facili”, la scienza tende ingigantire o sottovalutare le possibili conseguenze, come nella recente epidemia prima sottovalutata e poi ora descritta sempre con toni “sopra le righe”.
Ma iI terrorismo mediatico è spesso peggiore del male, si veda i milioni di depressi in più da lockdown.
Tutti i fenomeni naturali e sociali sono descritti da leggi empiriche fallaci
La totalità dei fenomeni sopra elencati sono caotici e quindi la loro evoluzione futura non è descrivibile con leggi deterministiche note per i seguenti motivi:
- è poco nota l’influenza delle singole variabili sul fenomeno (es: in un temporale quanto ha inciso la quantità di umidità al suolo; in un’epidemia quanto ha inciso la densità della popolazione?)
- Per di più le variabili che influenzano il fenomeno sono troppo numerose, alcune nemmeno note e quasi sempre tra di loro dipendenti (influenza reciproca tra le variabili) per cui non è noto l’effetto di ogni singola variabile sul fenomeno e quindi l’esito finale previsto non può essere espresso in maniera semplicistica come somma dell’effetto delle singole variabili, bensì da equazioni super complesse e senza soluzioni note
- le leggi fisiche e/o naturali a cui obbediscono i fenomeni naturali sono quasi sempre leggi approssimative empiriche
COVID in autunno? La risposta della statistica
Non potendo conoscere l’evoluzione di un fenomeno in maniera deterministica la conoscenza del comportamento di un fenomeno nel passato consente di estrapolare la sua evoluzione nel futuro. Ad es., tutte le estati degli ultimi 20 anni sono state più calde del normale. Ergo è molto probabile che anche l’estate 2020 risulti più calda del normale. In quei fenomeni dei quali non conosce il comportamento passato, non è possibile predirne statisticamente l’immediato futuro.
il COVID è un virus nuovo, conosciamo le sue abitudini relative a soli 3 mesi in Italia e nel mondo e quindi non ha senso azzardare previsioni statistiche oltre 3 mesi, tantomeno fino 6 mesi.
Ciò non toglie che tale evento in autunno possa realmente avvenire, ma la percezione che deriva dalla Scienza medica è quella, in gergo scientifico, di un evento non solo, giustamente, possibile (possibile =da non escludere ma con probabilità quasi nulla), non solo probabile ( un evento con probabilità tra 0-50%) ma addirittura molto probabile (probabilità superiore al 50-60%. ).
E’ sul “molto probabile” che non siamo d’accordo perché non poggia su alcuna evidenza statistica e quindi nemmeno su alcuna evidenza clinica.
Nemmeno la Scienza che “azzecca di più il futuro”, guarda caso la Meteorologia, è in grado di prevedere adesso, a giugno, con “molta probabilità” se ottobre 2020 sarà più o meno caldo oppure più o meno piovoso
E’ invece certo, perché lo dice la statistica, che in autunno tornerà la “vecchia influenza” stagionale.
fonte: Wikipedia